Silenzio. Si increspa il lago. Cala la sera
Luoghi immaginari, luoghi che vivono dentro di me...
Alla deriva, senza direzione, annuso il vento e i suoi presagi
Asciugata dal sole, dietro la porta non c'era niente
C'è sempre un pretesto per ritornare
spazio bianco senza vento senza tempo
Laddove l'aglio selvatico finisce, il calore del sale
che se poi non so capire l'estate
Un'aria salata e molto amara nei tuoi occhi persi
Non so pescare e non c'è più niente da aspettare
Che se poi parti da Itaca per tornare a Itaca
Uno stato d'animo imprevisto
Che se poi un tramonto è solo un inganno
La pelle della mia terra in autunno
Richiamo irresistibile dell'irrazionale
Resisterò quanto basta
Non sono riuscita a trattenere la notte
Il sole si allarga sulla parete muta, fruscio di nebbie
Questo è il mio tempo, il tempo delle disillusioni
Sulla strada assolata, cammino accostata all'ombra dei muri
Confini. Al di là della superstizione, contro il volere degli Dei
E se lei non fosse mai andata via...
Che sei poi il vento ti soffia sul viso
Odore di respiri dietro gli scuri...sentore di ombre immaginarie
Sentinelle di una stagione che muore
Il lucore così abbagliante nella controra, ritaglia per se fili immaginari
Pepita, il genio del mio luogo
Ad ovest, verso la fine del sogno
Che se poi il rovescio è la parte migliore di me